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NUOVE PRODUZIONI

C'è una musica nell'aria, una musica lieta, il ritmo del fermento culturale di inizio secolo, la nascita del blues e del jazz, i cabaret, un'aria nuova avanguardista, che fa fremere gli animi, cambia la poesia, le forme d'arte si trasformano, in questo momento dove il vento della novità inebria le menti, un ferita squarcia il mondo: la Prima guerra mondiale.

Centinaia le battaglie che si susseguirono sui fronti di tutto il mondo. Ma una ci resta come segno indelebile della storia.

Altopiano della Bainsizza, 30 agosto 1917. Un fante racconta l'esperienza della trincea mentre si sta combattendo l'undicesima battaglia dell'Isonzo, in uno dei giorni più sanguinosi della guerra italiana. Nei budelli di roccia che offrono poco riparo e nella "terra di nessuno", i suoi commilitoni continuano a cadere uno dopo l'altro rimanendo insepolti in un cimitero senza nome. La dimensione della vita e della morte, dell'orrore, dei fanti lanciati all'assalto, dei corpi mozzati, viene descritta con crudo realismo attraverso il diario e le lettere di un fante che si rifugia nella scrittura. Un fante che scrive per se stesso, per la sua famiglia lontana, ma anche per quei suoi compagni che non faranno ritorno, quasi un dovere per ricordare quelli che sono caduti quasi nello stesso istante, in quella calda giornata di agosto sul fronte del Carso, che non avranno diritto nemmeno a una lapide, spesso nemmeno a una sepoltura, spesso nemmeno al proprio nome. Le sue lettere riemergono, salvate paradossalmente dalla censura.

Questo è il racconto degli orrori vissuti in prima linea da milioni di giovani nel periodo 1914-1918, la continua volontà di una fuga fisica da un'esperienza estrema che ha modificato l'orizzonte mentale di un'intera generazione.

II DANNATI DELLA TRINCEA

regia Enrico Vanzella

ricerca storica Daniele Ceshin

musiche: Gastone Bortoloso tromba

scenografie e percussioni: Lanfranco Lanza

effetti sonori:Daniele Girardi

costumi: Lucia Rossitto

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